Martedì, 8 Marzo, 2022

“DONNE IN MOVIMENTO” AGCI: “PER NOI OGNI GIORNO E’ 8 MARZO”

Rivolgiamo un pensiero particolare alle donne ucraine che lottano in prima fila per salvare i propri figli, il Paese e quel che resta della loro vita. Alle donne afghane che combattono per difendere la propria libertà e dignità negate dai talebani, ma anche alle donne vittime di violenza, a prescindere dalle loro appartenenze e dai luoghi in cui vivono. Queste le dichiarazioni di Giovanni Schiavone, Presidente di AGCI Nazionale, unitamente ad Alessia Stabile, Presidente del Comitato “Donne in Movimento” AGCI.

 

 

 

Non ci ricordiamo della donna solo oggi, 8 Marzo, ma vogliamo esprimere, in questa data storica e simbolo di lotta per l’emancipazione femminile, il nostro augurio e ringraziamento a tutte le donne per il significativo contributo che danno alla nostra Associazione, ogni giorno, in tutta Italia.

Le cooperative italiane sono una realtà capace di grande inclusione socio-economica, se si considera che il 60% delle occupate sono donne, sicuramente un dato che rappresenta un valore aggiunto per il sistema economico e sociale del nostro Paese.

Ma la strada è purtroppo ancora lunga per molte donne che, ancora oggi, lottano per difendere i propri diritti, la libertà, la vita stessa. Ecco perché il nostro pensiero va in particolare a loro, alle donne ucraine che stanno vivendo le sofferenze di una guerra assurda, che lottano in prima fila per salvare i propri figli, il proprio Paese, con la speranza che la pace possa presto prevalere.

ll nostro pensiero va anche alle donne afghane che combattono quotidianamente per difendere la propria libertà e dignità umana negate dal regime talebano.

Vogliamo ricordare anche tutte le donne che hanno subito e subiscono soprusi, violenza fisica e verbale, che sono morte a causa di uomini scellerati.

Quelle donne che hanno difficoltà nel conciliare lavoro e maternità, come se essere una mamma lavoratrice fosse una colpa anziché una risorsa da tutelare. Il nostro pensiero va a tutte quelle che devono faticare il doppio rispetto agli uomini e che, nonostante abbiano gli stessi titoli ed esperienze, raramente hanno lo stesso compenso economico.

Va a tutte coloro che vivono nell’ingiustizia, nella discriminazione, nella solitudine .

A tutte loro diciamo di continuare a lottare, convinti che solo così si può determinare un giusto riscatto con cui affrontare e, magari vincere, l’interminabile sfida.