Lunedì, 10 Dicembre, 2018

Come i lavoratori e le cooperative sociali contribuiscono all’inclusione sociale dei giovani

I giovani affrontano il rischio di povertà ed esclusione sociale in Europa molto più di chiunque altro. La conferenza "Quale futuro per i giovani a rischio di esclusione?" organizzata da CECOP-CICOPA Europa il 20 novembre a Bruxelles ha affrontato questo argomento da diversi di punti di vista.

I giovani affrontano il rischio di povertà ed esclusione sociale in Europa molto più degli altri gruppi sociali. Avere un lavoro oggi non è più una garanzia per una vita indipendente e dignitosa. Nuove sfide come il ritardo nella transizione dall'istruzione al lavoro, l'espansione del lavoro non standard, la migrazione e la riduzione della spesa pubblica, stanno amplificando i rischi e creando nuove forme di insicurezza ed esclusione. Un numero crescente di giovani sta perdendo la fiducia nella democrazia e si fa attrarre dalle ideologie populiste. Le pari opportunità sono diventate al giorno d'oggi un'esercitazione retorica piuttosto che una realtà per i più vulnerabili, specialmente per quelle categorie che si trovano di fronte a discriminazioni multiple (basate sull'età, il genere, l'origine etnica, l'orientamento sessuale, la disabilità, lo status socio-economico, ecc.).

La conferenza organizzata da CECOP-CICOPA Europe il 20 novembre a Bruxelles ha affrontato esattamente questo argomento da una varietà di punti di vista.
Alla presenza di un pubblico numeroso e diversificato, composto da cooperatori di tutta Europa, studenti e ricercatori, funzionari pubblici nazionali e dell'UE, 6 rappresentanti delle cooperative sociali e dei lavoratori di Svezia, Danimarca, Belgio, Italia e Spagna hanno avuto l'opportunità di condividere frammenti del loro lavoro quotidiano e impegno in materia di inclusione sociale dei giovani.
In che modo aumentano l'autonomia sociale e finanziaria dei giovani, danno loro il controllo sul proprio futuro e una voce nella società e consentono loro di trovare il proprio posto nella comunità? In che modo i giovani (spesso beneficiari del sostegno) sono coinvolti nella governance interna della cooperativa? Perché scegliere di svolgere questo lavoro importante e sensibile come una cooperativa? Quali sono i vantaggi di un processo decisionale democratico e orizzontale all'interno della cooperativa? Cosa potrebbero fare i governi nazionali ed europei per migliorare questo tipo di lavoro cooperativo?

Queste alcune delle domande affrontate nell'arco di un'intera giornata suddivisa in due sessioni: la prima focalizzata sull'inclusione sociale dei giovani attraverso l'occupazione e la seconda sull'inclusione sociale attraverso l'accesso ai servizi.
Dopo le osservazioni introduttive del Segretario Generale di CECOP-CICOPA Europa, Diana Dovgan, Stephanie Beecroft, team leader per l'inclusione sociale del partner privilegiato per questo evento, il Forum europeo della gioventù, ha tenuto un discorso programmatico volto a fare il punto sulla situazione sociale della gioventù europea.
"Sappiamo che i giovani sono il gruppo a più alto rischio di povertà ed esclusione sociale nell'UE. Ciò significa che un gran numero di giovani si trova di fronte alla mancanza di piena partecipazione alla società, alla mancanza di accesso ai propri diritti economici, sociali e culturali. Potenzialmente, non possono accedere al loro diritto all'istruzione, al lavoro, alla protezione sociale. Abbiamo visto nuove forme di lavoro, forme di lavoro non standard e discriminazione fondata sull'età che rende ancora più difficile per i giovani l'accesso alla protezione sociale. Abbiamo davvero bisogno di vedere un cambiamento nell'UE, perché costruire una società che lavora dietro le persone è una base migliore per tutti".

Durante la prima sessione, le cooperative di lavoro Urkraft dalla Svezia (Tess Lundgren e Peter Brannstrom), Hustomrerne dalla Danimarca (Julie Luna Bayer) e Molenbike dal Belgio (Sacha Conchin) hanno spiegato come le loro attività vengano svolte per e da giovani che sono spesso membri delle cooperative. Nelle prime due esperienze, i giovani coinvolti provengono da contesti molto diversi e vulnerabili e il loro impegno nel business rappresenta un'opportunità di emancipazione e appartenenza: attraverso un tutoraggio su misura, un continuo collegamento con le scuole e le autorità locali, una formazione specifica, i giovani coinvolti possono contrastare meglio la discriminazione o lo stigma dovuti al loro passato come ex detenuti, per esempio, o persone che lottano contro la dipendenza.

In Molenbike, i membri della cooperativa sono quelli che si sono rifiutati di arrendersi ai grandi payers delle consegne come Deliveroo o Uber Eats e hanno invece scelto di offrire prodotti locali di qualità ad un prezzo equo e soprattutto a una giusta remunerazione per i fattorini/cooperatori. I messaggi chiave che i cooperatori erano desiderosi di fornire ai decisori nazionali ed europei includevano la necessità di adeguati quadri giuridici per le cooperative, maggiore visibilità nelle politiche dell'UE per il modello cooperativo, migliore accesso al capitale e migliore progettazione dei fondi UE per affrontare i bisogni sociali a lungo termine.

Questa prima sessione ha visto la partecipazione di Amana Ferro, Senior Policy Officer presso la European Anti-Poverty Network ed Elodie Fazi, team leader di Youth Unemployment presso la Direzione generale per l'occupazione e l'inclusione sociale della Commissione Europea. La Ferro ha sottolineato che l'Unione Europea dovrebbe fare molto di più in termini di politica sociale e ha parlato molto del modello cooperativo come strumento per integrare i giovani nel mercato del lavoro in modo significativo e sostenibile. Inoltre, secondo la Ferro, "le cooperative forniscono senso di proprietà, potere, controllo e ridanno dignità ai giovani vulnerabili".

La Fazi ha brevemente presentato lo stato di avanzamento delle misure e delle proposte della Commissione Europea per contrastare la disoccupazione giovanile e ha invitato le organizzazioni della società civile a fare pressione sugli Stati Membri affinché attuino pienamente il pilastro europeo dei diritti sociali adottato al vertice sociale di Göteborg a novembre 2017.

Durante la seconda sessione, due rappresentanti delle cooperative sociali italiane (Erika Vannini di Camelot e Federica Tedesco di Zattera Blu) insieme a Sara Fernandez della cooperativa Ateyavana (Spagna) hanno affrontato la questione dell'esclusione sociale dei giovani attraverso il lavoro sociale e l'accesso ai servizi di base.

Ateyavana lavora principalmente con giovani in gravi difficoltà mentali creando opportunità di lavoro e integrazione sociale in collaborazione con i centri educativi dell'area. Mentre la cooperativa sociale Camelot lavora principalmente con giovani migranti, richiedenti asilo e rifugiati integrandoli nel tessuto sociale locale (sia attraverso soluzioni di rifugio innovative o altre attività), Zattera Blu coinvolge i giovani in una serie di attività volte a sviluppare le proprie competenze come produttori di comunità; per questo motivo, i giovani sono direttamente coinvolti nella cooperativa quando ad esempio vengono formulate proposte politiche per i decisori locali. Un migliore utilizzo dei criteri di qualità negli appalti pubblici è stata una delle raccomandazioni rivolte ai responsabili delle politiche che sono emerse da questa sessione. Infatti, a causa dell'uso dei criteri di prezzo più bassi, le cooperative che forniscono servizi di interesse generale si sentono sotto pressione per ridurre i salari dei lavoratori.

In risposta alle testimonianze delle tre cooperative, il vice capo dell'unità di inclusione e disabilità della direzione generale per l'occupazione e l'inclusione sociale Raquel Cortez Herrera ha dichiarato:"La lotta contro l'esclusione sociale è ancora principalmente competenza di ciascuno Stato Membro. Tuttavia, la Commissione è fortemente impegnata a sostenere gli sforzi degli Stati Membri per raggiungere questi obiettivi. Questo sostegno è disponibile in due diverse forme: orientamento politico e finanziamento, attraverso diversi strumenti di finanziamento".

Nikita Sanaullah, responsabile delle politiche per l'inclusione sociale al Forum europeo della gioventù, ha approfondito il ruolo dell'inserimento cooperativo e giovanile: "Raggiungere i più bisognosi è l’aspetto in cui crediamo che le cooperative possano avere un valore aggiunto. Possono offrire ai giovani opportunità basate su interessi ed esigenze individuali. Partecipare a una cooperativa può aiutare a sviluppare le capacità professionali dei giovani, come la leadership e l'imprenditorialità, che sono cruciali per il loro sviluppo professionale. Ma il modello cooperativo basato sulla democrazia e la partecipazione può anche aiutare a fornire ai giovani una cittadinanza attiva nelle loro comunità".

Il parlamentare europeo Brando Benifei (Socialisti e Democratici, Italia) si è unito alla conferenza per condividere il punto di vista del Parlamento Europeo sulla questione e ha chiesto un coinvolgimento più profondo del movimento cooperativo nella definizione delle politiche occupazionali. Inoltre, ha invitato la famiglia cooperativa e le altre organizzazioni della società civile a sostenere gli sforzi compiuti dal Parlamento Europeo nell’ambito del Fondo sociale europeo.

Per concludere una conferenza di successo e ricca di contenuti politici e di scambio, il Presidente di CECOP-CICOPA Europa Giuseppe Guerini si è rivolto al pubblico per le osservazioni conclusive, sottolineando: "Abbastanza naturalmente, le cooperative hanno una dimensione sostenibile, costruiscono capitali che saranno trasferiti da una generazione all'altra. Possono anche essere uno strumento per risolvere le disparità di disuguaglianza, dove le cooperative sono attive, le disuguaglianze vengono ridotte".

http://cecop.coop/How-worker-and-social-cooperatives-contribute-to-socia...