Mercoledì, 15 Maggio, 2024

Da AGCI Sardegna il “Consorzio Sistema Culturale”, per la promozione e la valorizzazione della bellezza e del patrimonio artistico del territorio

Si dice che “Un popolo senza la conoscenza della propria arte, origine e cultura è come un albero senza radici”. Un’affermazione, questa, condivisa e diventata vera e propria mission del Consorzio Sistema Culturale Sardegna che si occupa, appunto, di divulgare la conoscenza, la cultura e l’arte del proprio territorio.

In particolare, opera per la gestione, la valorizzazione e la tutela dei beni culturali in ambito regionale e nazionale, nonché per la realizzazione di attività culturali grazie all’insieme delle competenze professionali e altamente qualificate delle cooperative aderenti.

Gestisce musei storici, artistici, scientifici, folkloristici, naturalistici, di aree archeologiche e monumentali, sia pubbliche che private. Si occupa, inoltre, dei servizi di biblioteche specializzate, scolastiche, universitarie e di pubblica lettura, di mediateche; del censimento di beni librai esistenti nel territorio regionale e di altri beni culturali.

Ne parliamo nello specifico con la presidente Ivana Zucca.

“Consorzio Sistema Culturale Sardegna” come e quando nasce?

Nasce grazie alla collaborazione di cinque cooperative a ottobre del 2020

Dove vi trovate?

La nostra sede legale si trova a Cagliari, le sedi operative nei tre comuni del Sulcis Carbonia, Villaperuccio, Tratalias e in Ogliastra a Tortolì. In particolare, ci occupiamo di servizi di gestione e valorizzazione dei beni culturali, servizi archeologici, promozione di attività artistiche.

Organizziamo diversi eventi culturali e, attualmente, operiamo in tre Comuni diversi, lavorando soprattutto nel periodo estivo e primaverile. Ci occupiamo della realizzazione di eventi che possono essere musicali o di presentazioni di libri che mettiamo a disposizione dei visitatori in collaborazione con le Amministrazioni e le Associazioni del Territorio.

Quanti soci? Quanti dipendenti?

Attualmente il Consorzio ha 15 soci, 8 dipendenti e 2 professionisti. Poi ci sono coloro che lavorano nelle cooperative consorziate attraverso i bandi di gara.

Qual è il suo percorso professionale?

Ho una formazione di base come tecnico dei servizi turistici, poi successivamente, mi sono specializzata in ambito umanistico, avvicinandomi al mondo della cooperazione e ai servizi legati ai beni culturali, alle biblioteche.

Il progetto del Consorzio ha origine grazie alle collaborazioni pregresse con i soci all’interno delle cooperative e, soprattutto, grazie a un’idea di Sergio Cardia, del compianto e amato Sergio Cardia, che credeva fortemente nell’unione di tutte le competenze per aumentare il prestigio e la competitività dell’offerta turistica all’interno del territorio della Sardegna.

Quanto è importante fare cultura sul territorio?

È molto importante nel senso che l’aspetto prioritario, in questo momento, è quello di rendere la cultura accessibile a tutti da più punti di vista. Noi lavoriamo, infatti, anche nell’ambito della didattica con le scuole per coinvolgere i ragazzi. Far fruire il patrimonio culturale come luogo di apprendimento e socializzazione, in cui la comunità possa riconoscersi e definire la sua identità, vivendo una esperienza di effettiva conoscenza e riscoperta della propria memoria.

Come si potrebbe, dunque, avvicinare un giovane alle vostre attività?

Coinvolgiamo le scuole attraverso i nostri laboratori. Presentiamo, inoltre, all’inizio dell’anno scolastico la nostra offerta formativa alle scuole di ogni ordine e grado, cercando di avvicinare i giovani alla conoscenza della storia e della cultura del territorio. Attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie abbiamo elaborato dei prodotti di offerta formativa che potessero attirare la loro attenzione. Abbiamo organizzato, ad esempio, dei percorsi multimediali con delle app per non restare indietro con la tecnologia che avanza e anche perché essa rappresenta più il mezzo con cui i giovani comunicano. Le attività di visita guidata, i progetti didattici devono rappresentare in maniera creativa il senso della scoperta.

Svolgete anche attività di laboratorio?

Si. Abbiamo laboratori che si svolgono nei diversi siti archeologici che ripercorrono la storia della Sardegna dall’età nuragica in poi e, inoltre, cerchiamo di catturare l’attenzione dei più piccoli coinvolgendoli nelle attività manuali come ad esempio la lavorazione dell’argilla, del pane e della tessitura, dunque attraverso la storia degli strumenti che venivano utilizzati a quell’epoca.

Quali sono gli ostacoli, le difficoltà che avete incontrato nel vostro percorso?

La precarietà del nostro lavoro, nel senso che noi partecipiamo a bandi di gara che hanno una durata limitata, ci piacerebbe poter dare continuità ai progetti di gestione avviati e consolidare le relazioni. Il nostro lavoro consiste, dunque, nell’elaborare dei progetti che ci consentano di portare il più possibile avanti il nostro obiettivo.

Progetti futuri?

Auspichiamo di continuare l’avvio del progetto pluriennale “Cooperazione digitale” realizzato da Alleanza delle Cooperative Italiane e supportato Google, a cui abbiamo aderito grazie anche al Consorzio Meuccio Ruini.

Che rapporto ha con AGCI Sardegna?

Abbiamo avuto l’occasione di entrare in contatto con AGCI Sardegna in seguito al percorso di avvio del Consorzio, un’Associazione che ci ha sin da subito sostenuto in ogni ambito del nostro lavoro, anche in situazioni più ostiche e difficoltose, intessendo col tempo un rapporto di dialogo costante e di fiducia, due peculiarità, queste, che non ci fanno sentire mai abbandonati.

 

Cosa vuol dire cooperare per Lei?

Condividere e lavorare insieme per raggiungere un unico e concreto obiettivo.

Cooperare significa discutere, analizzare e a volte anche non andare d’accordo ma questo è importante fintantoché è utile per crescere ed affrontare al meglio nuove sfide e opportunità.

 

Giovanni Loi, presidente di AGCI Sardegna sul Consorzio Sistema Culturale Sardegna.

Da anni svolgiamo un’azione di rappresentanza del sistema culturale/turistico in Sardegna con forza e determinazione. Spesso abbiamo dovuto sostenere con decisione nei confronti della Giunta della Sardegna e di tutta la politica sarda la necessità di garantire sempre le risorse finanziarie necessarie a garantire il servizio di fruizione pubblica dei beni culturali. Oggi in Sardegna vi sono circa 1.000 operatori del sistema culturale archeologico che da anni esprimono professionalità, dedizione e sacrifico verso un settore difficile e complicato.

Ci aspettano mesi durissimi. Il tema delle proroghe delle concessioni dei beni demaniali rispetto alle ultime normative riguardanti l’obbligo di predisporre le gare ad evidenza pubblica è di fatto il primo tema da affrontare con competenza e visione.

Per questo il Consorzio che AGCI Sardegna ha contribuito a costituire ed a accompagnare nel suo percorso lavorativo rappresenta la prima risposta efficiente ed efficace per partecipare alle gare con professionalità e capacità imprenditoriale.

In tal senso, il 2024 sarà un banco di prova di straordinaria importanza per capire la capacità di ripresa e di sviluppo del settore, che dovrà avvenire anche con l’introduzione massiccia di elementi di innovazione organizzativa e tecnologica da parte delle nostre cooperative associate impegnate nel settore.

Infine, ribadisco con forza e passione che l’AGCI Sardegna sarà sempre al fianco delle Cooperative associate per contribuire ad uno sviluppo sostenibile e di qualità promuovendo sempre la buona cooperazione.