NOVARA, SINDACALISTA MUORE INVESTITO DA UN CAMION DURANTE UNA MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI NELL’AREA LOGISTICA DI BIANDRATE
Per Antonio Chiodo, Responsabile delle relazioni esterne e sindacali di AGCI Lombardia: “E’ urgente intervenire perché questo incendio venga spento. La situazione si fa sempre più incandescente. Potranno esserci reazioni violente nei vari presidi in occasione dello sciopero in corso”
Un sindacalista di 37 anni, coordinatore dei SiCobas NovaraAdil, è morto questa mattina investito da un camion nel corso di una manifestazione dei lavoratori nell’area logistica di Biandrate, vicino Novara. Il mezzo pesante ha investito l’uomo durante una manovra e poi si sarebbe allontanato senza prestare soccorso. Immediatamente dopo è stato soccorso dagli altri lavoratori presenti allo sciopero al magazzino della Lidl, che avevano organizzato un presidio nell’ambito dello sciopero generale della logistica, e dal 118 ma non c’è stato nulla da fare.
“Il camion ha forzato il presidio all’esterno del magazzino investendo i lavoratori, tra cui il coordinatore”, scrivono i SiCobas sulla loro pagina Facebook.
“Ciò che è accaduto oggi è intollerabile. Alla famiglia del lavoratore colpito, agli affetti e agli amici le nostre sentite condoglianze. Il governo, il ministero dell’Interno e del Lavoro non possono assistere a questa esplosione di violenza che è un’escalation che di fatto non ha fine – dichiara Antonio Chiodo, Responsabile delle relazioni esterne e sindacali di AGCI Lombardia aggiungendo: “Sia le cooperative, le imprese, che i lavoratori sono molto preoccupati del clima di tensioni e di violenza di questi giorni. E’ urgente che il governo assuma presto iniziative per ristabilire regole civili del confronto e del conflitto e evitare altri casi come quello di stamattina, di settimana scorsa a Lodi, le continue agitazioni effettuate in palese contrasto alle regole democratiche”.
“Il settore della logistica – continua Chiodo - sta vivendo un periodo di forte crisi, interessato da alcune indagini della magistratura su gravi evasioni fiscali e di diritti, e violenza. A partire dalla decisione della direzione della FedexTnt che, a inizio di Marzo 2021, con un atto senza precedenti ha sbeffeggiato il governo, rappresentato dalla Prefettura di Piacenza, stracciando l’accordo, sottoscritto solo un mese prima, decidendo la chiusura dell’impianto di Piacenza. Questo gesto va contro le relazioni sindacali e industriali, contro tutti i lavoratori e le famiglie coinvolte, incrina l’immagine della Prefettura e del governo, incapace o impotente nel far rispettare le intese che lo vedono coinvolto e interessato. Da quel grave fatto si è sviluppata una reazione a catena che sta coinvolgendo molti poli di logistica, anche laddove le relazioni con tutti sindacati hanno permesso di definire accordi per migliaia di lavoratori”.
Mi domando e chiedo perché questa escalation di violenza proprio ora, dopo che la Logistica è stata riconosciuta come la catena di valore che ha dato garanzie a tutto il Paese durante il lockdown? I diritti dei lavoratori, la correttezza delle relazioni sindacali, i principi di legalità e democrazia caratterizzano quotidianamente la logistica sana. Chi ha interesse a deteriorare il clima e l’immagine di un intero settore vitale per il Paese?"
RASSEGNASTAMPA
AGENZIA PARLAMENTARE
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