Giovedì, 20 Ottobre, 2022

OP: quando i produttori si uniscono per garantire maggiore qualità, sviluppo e sostenibilità_01

Intervista ad Antonio Di Lello sulle OP (Organizzazioni di Produttori)

Una sua presentazione. Chi è lei? Il suo percorso professionale.

Sono Antonio Di Lello, dal 1980 presto il mio lavoro presso la Società Cooperativa “La Sirena”, con sede a Terracina in Via C. Colombo 32. Nata il 19 Aprile 1925, la cooperativa annovera Soci di imprese di pesca sia “artigianale” sia “meccanica”.  La società dal 1925 ad oggi è stata sempre attiva e, nel 2003, ha avviato la richiesta di riconoscimento quale OP “Organizzazione di Produttori”, ottenendo, nello specifico, il riconoscimento di “Organizzazione di Produttori – di Terracina”.  Ai sensi dell’art 12 del Reg. 104/2000 – 1924/2000, ha ottenuto anche il riconoscimento specifico per la qualità dei prodotti. Siamo orgogliosi di questo, soprattutto perché nel panorama nazionale delle OP è ad oggi l’unica attiva a possederlo.

Cosa sono le OP? 

Semplificando il concetto di OP, queste non sono altro che delle Organizzazioni di imprese di pesca o di acquacoltura che si pongono come obiettivo comune generale la gestione del mercato dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, garantendone al contempo la sostenibilità ambientale e la redditività economica.  Specificatamente gli obiettivi perseguiti dalle OP sono: 

a) Rafforzare la competitività del settore pesca e dell’acquacoltura dell’Unione;

b) Migliorare la trasparenza e la stabilità dei mercati; c) migliorare l’informazione dei consumatori e sensibilizzarli attraverso informazioni comprensibili; 

d) contribuire a promuovere uno sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche;

e) Contribuire a determinare l’andamento della domanda e della produzione;

f) Contribuire alla stabilizzazione dei prezzi di mercato e la convergenza degli stessi; 

g) Contribuire agli interessi dei consumatori, con la diversificazione dei prodotti della pesca e dell’Acquacoltura, nonché sull’origine dei prodotti del suo modo di produzione tramite la marchiatura e l’etichettatura; promuovere metodi di produzione più rispettosi dell’ambiente; definire, per quanto riguarda la cattura e la commercializzazione dei prodotti della pesca (preferibilmente con una commercializzazione diretta) e darsi regole più restrittive delle normative comunitarie o nazionali;  

h) Contribuire al miglioramento dei redditi dei produttori.

Quali sono i requisiti richiesti per diventare un’Organizzazione di Produttori? 

Per quanto riguarda i requisiti necessari per essere riconosciuti quale Organizzazione di Produttori, abbiamo già indicato quelli per cui la Soc. Coop “La Sirena” è stata riconosciuta OP, in base al regolamento di riferimento negli anni 2000/2001, in seguito abrogati e sostituiti. A tutt’oggi i Regolamenti CE, che tracciano il percorso relativo al riconoscimento ed alla gestione delle Organizzazioni di Produttori, fanno capo al Reg 1379/2013 e al Reg 508/2014. Credo che la nuova formulazione abbia rafforzato il ruolo delle Organizzazioni di Produttori, dal momento che le OP si trovano in una posizione strategica fra la produzione e il mercato, esse possono attuare misure per una gestione razionale delle risorse, aggiungere valore ai prodotti ittici e contribuire alla stabilità del mercato, conferendo una maggiore responsabilità alle OP per l’autoregolamentazione nella gestione delle risorse disponibili, contribuendo a garantire un migliore soddisfacimento dei requisiti del mercato e una minore pressione sugli stock, senza per questo lasciare a margine il reddito degli operatori. 

Qual è il vantaggio di queste Organizzazioni?

E’ evidente il vantaggio delle OP, visto i punti salienti che esse devono perseguire, in merito alla gestione responsabile delle risorse e alla difesa dei prezzi di mercato, che indubbiamente si riflettono sulla condizione migliorativa dei redditi dei propri associati. 

Gli Stati dell’Unione europea contribuiscono finanziariamente all’istituzione e alla gestione delle OP?

Certamente si , gli Stati dell’Unione europea pongono un forte interesse nei confronti delle Organizzazioni di Produttori, tanto che hanno sempre sostenuto finanziariamente la costituzione delle suddette organizzazioni, sia nella prima fase della costituzione, nonché con gli aiuti previsti alla predisposizione dei PPC ( Piani di Produzione e Commercializzazione ) intesi questi , al raggiungimento degli obiettivi previsti dall’art 7 del Reg. 1379/2023 e della raccomandazione della Commissione europea n° 3 del 03.03.2014, in applicazione con le misure di cui all’art 8 del Reg. CE 1379/2013, con un contributo finanziario alla esecuzione del PPC eventualmente approvati, entro il limite del 3% del volume di affari, che a seguito degli eventi Pandemici del Covid 19. Per sostenere le azioni delle OP la Commissione europea ha innalzato tale limite passando dal 3% del volume di affari al 12% dello stesso, mirata a mio avviso alla stabilizzazione del mercato e dei prezzi, alla responsabile gestione delle risorse e auspicando al miglioramento dei redditi dei partecipanti.

Progetti per il presente e per il futuro 

La nostra OP per gli anni 2020, 2021, 2022 ha presentato un piano di produzione e commercializzazione che è incentrato principalmente su 2 punti determinanti:

1) La difesa dei mercato e dei prezzi con il miglioramento del reddito dei partecipanti. 

2) Una migliore immissione sul mercato dei prodotti commercializzati dalla OP. In merito al primo punto, la Soc Coop “La Sirena” OP di Terracina, con il PPC presentato ha posto il “focus” sulla difesa del mercato e dei prezzi, ponendo in rilievo le azioni poste in essere ai fini della commercializzazione che avveniva con incarico ad una Società /Ditta alla quale si dava mandato di procedere alla vendita del proprio pescato a mezzo “Asta” con l’impegno contrattuale della stessa di acquistare le eventuali rimanenze al prezzo di partenza, corrispondendo una percentuale sul totale astato del 4% ( tale Azione ed i relativi costi sono stati approvati e liquidati in seno al PPC per la campagna di pesca 2019, con un contributo di €uro 75.000). La Società, nel corso degli anni, ha riscontrato delle sperequazioni dall’azione posta in essere con riferimento alla campagna di pesca 2019. In un’analisi dei flussi, la società ha riscontrato che il prezzo di partenza dei prodotti immessi alla vendita all’Asta era, quasi sempre, più basso del prezzo spuntato sul mercato di riferimento. La fissazione di un prezzo inferiore di mercato corrente, qualora si fossero determinate partite invendute, avrebbe giustamente dal suo punto di vista della società incaricata lucrato utili, a discapito del prezzo pagato al pescatore. Quindi se il costo della commercializzazione che gli aderenti all’OP pagano per raggiungere un prezzo equo, la domanda che la Soc Coop La Sirena –OP di Terracina si è posta è stata: Perché non cambiare il paradigma di costo in un investimento a favore degli operatori aderenti all’OP, costo riconosciuto e liquidato a seguito della presentazione ed approvazione del PPC della campagna di pesca 2019? A far data dall’ottobre 2020 la Soc Coop La Sirena –OP di Terracina ha deciso di procedere alla commercializzazione diretta, adottando 2 azioni specifiche:

a) l’inserimento di una figura per la gestione e movimentazione delle partite avviate alla commercializzazione tramite l’Asta e la costituzione di un “fondo comune solidale per la difesa del mercato e dei prezzi” utilizzando il montante del 4% destinato precedentemente alla società di commercializzazione, proponendo l’1% da corrispondere alla figura tecnica/commerciale per la gestione e la movimentazione delle partite avviate alla commercializzazione ed il 3% alla costituzione del “fondo comune solidale” destinato alla difesa del mercato, per alcune specie massive e altre specie da valorizzare con ricadute positive sul reddito dei partecipanti.

 b) In merito al secondo punto, vista la natura dell’alta deperibilità dei prodotti commercializzati, nonché il Decreto che attribuisce alla Soc Coop La Sirena –OP di Terracina l’ulteriore riconoscimento specifico sulla qualità, di mettere in atto ogni strumento e mezzo per il mantenimento della catena del freddo, fondamentale per la tipologia del prodotto commercializzato. Proponendo in merito, l’acquisto di nuove macchine per la produzione di ghiaccio, che siano contestualmente meno energivore e utilizzando gas refrigeranti più ecosostenibili, cosi come previsto dalla normativa comunitaria vigente  Progetti futuri? Indirizzare eventualmente le quote di produzione “invendute” al mercato diretto interno, verso la trasformazione anche con la produzione di conserve di pesce, realizzando valore aggiunto ai redditi dei partecipanti all’OP. 

Quanto è importante la cooperazione nel settore agro Ittico e per le OP? E il rapporto con il territorio? 

A mio avviso sarebbe, ed uso il condizionale, importantissimo anche al fine di creare, come previsto dalla normative, delle “OP Interprofessionali” e, non da ultimo, l’utilizzo di “Contratti di Rete” che si pongano come obiettivo la ricerca di mercato, nuovi sbocchi commerciali, nuove tecniche di produzione, di ricerca e sviluppo, convergendo tali azioni in una maggiore efficienza della gestione delle risorse, nonché in una produzione sostenibile e tracciata che si riverberi positivamente sul reddito dei partecipanti. Ho accennato ai “Contratti di Rete” pensando che tale strumento è poco utilizzato tra le OP e sarebbe auspicabile una maggiore informazione e sostegno sia da parte degli Organismi Nazionali che Comunitari , che comunque hanno largamente legiferato in merito, ma con scarsa penetrazione tra i soggetti utilizzatori , per cui mi auguro anche da parte delle Associazioni di Categoria che si sia un impegno divulgativo di tali mezzi in sinergia con la normativa europea. 

Che influenza ha avuto il caro energia, il caro carburante per le OP? E ora le cose sono migliorate?

La crisi energetica ha avuto un grave impatto su tutte le strutture produttive e certamente non ha risparmiato le Organizzazioni di Produttori, nel caso faccio riferimento agli alti costi energetici visto che la nostra OP dispone di una struttura operativa con celle frigorifere di congelamento e abbattitore della temperatura nonché macchine per la produzione del ghiaccio, oltre tutto molto vetuste per cui hanno un alto consumo di energia. Non da ultimo, lei mi chiede quale sia l’impatto sul caro carburante, ovviamente si riferisce ai nostri associati che sono nel caso, tutte imprese di pesca e quindi il caro carburante ha inciso e tutt’ora incide pesantemente sull’economia delle aziende che si riflette negativamente sul reddito dei pescatori. Il caro gasolio per le nostre imprese assorbe il 65% dei ricavi e l’aumento di tali costi non è possibile scaricarlo sui consumatori, anche perché il mercato di riferimento è molto ristretto e con una grande concorrenza di prodotti congelati provenienti dall’estero; per questo è necessario coordinare le varie attività di produzione, commercializzazione, trasformazioni, ricerca di nuovi sbocchi commerciali e, non da ultimo, porre in atto strumenti utili ad effettuare acquisti comuni ( vedi Contratti di Rete o similari) e nell’ambito di una Organizzazione più generale, come le OP protagoniste nella preposizione di strategie innovative e ecosostenibili di produzione di energia ,sia per l’autoconsumo che per l’innovazione tecnologica dei mezzi di lavoro dei propri aderenti, a tal proposito un breve richiamo si fa agli art 13 – 24 – 26 di cui al Reg. 1388/2014. 

Che cosa vorrebbe chiedere alla nuova squadra di governo?

Mentre le sto rispondendo mi sovviene più che un pensiero un flash di una dichiarazione del primo ministro in “pectore”, mi riferisco all’onorevole Giorgia Meloni che in più occasioni ha parlato della possibilità di istituire un “ministero del Mare”. Se così fosse mi auguro che abbia competenze specifiche e di autorevolezza, che sia portavoce anche sui tavoli europei di una realtà oggettiva come la pesca nel Mediterraneo rispetto alle proprie risorse che certamente non possono essere un tutt’uno con le realtà oceaniche. Spero siano coinvolte stabilmente Commissioni specifiche, Rappresentanti del settore della pesca e dell’acquacoltura, che si mobilitino per le istanze degli operatori, in un confronto oggettivo delle realtà in cui operano le flotte europee, mettendo al centro delle iniziative un settore così importante sul piano economico e sociale, come quello della pesca e dell’acquacoltura, ricordando bene con quanta dignità, impegno e sacrificio, i pescatori affrontano il proprio lavoro ogni giorno, nonostante tutte le difficoltà del caso.

 

RASSEGNA STAMPA

Metropolionline.it: https://www.metropoli.online/sostenibilita-ambientale-qualita-lavoro-mare-pesca-cooperative/