Venerdì, 10 Novembre, 2023

Storie di Cooperative AGCI. Dalla regione Umbria un progetto fondato sulla sostenibilità e sulla rigenerazione del suolo con “LocalCarbon Italia”

Una cooperativa di comunità innovativa che offre crediti di carbonio alle imprese per migliorare il loro impatto ambientale.

Intervista alle socie fondatrici Silvia Sandri, Carolina Maraffino ed Ammy Alise Bratten

 

Cooperativa di comunità “LocalCarbon”. Dove e quando nasce?

Nasce l’8 marzo a Perugia. Una data simbolica legata al mondo femminile, come la nostra cooperativa costituita, appunto, da tre donne, tre socie: Silvia Sandri, Carolina Maraffino ed Ammy Alise Bratten.

Qual è il vostro percorso professionale e cosa vi ha spinto a intraprendere l’ambito dell’agricoltura sostenibile?

Carolina Maraffino: “Ho sempre lavorato in ambito amministrativo. Ho rivestito ruoli importanti in società complesse nel territorio fiorentino. Nel 2020-2021 ho deciso di lasciare tutto e sono partita per realizzare quello che era il mio sogno: raccogliere patate in Irlanda. 

Sono stata volontaria in eco village, in Bulgaria e in Irlanda. In questi miei viaggi sono entrata in contatto con Ernesto Sirolli, economista e politologo con esperienza nel campo dello sviluppo economico locale, che è lo zio di Silvia Sandri. Ho percepito, sin da subito, una grande energia ed empatia con lui quando discutevamo di argomenti sulla sostenibilità ambientale.

Il dott. Sirolli mi ha messo immediatamente in contatto con Silvia perché sapeva che avremmo condiviso gli stessi argomenti. E così è stato!

Dopo vari mesi di sperimentazione, a Marzo 2022, è nato il progetto sulla rigenerazione del terreno. Abbiamo lavorato prima come volontarie e poi grazie al sostegno economico di un finanziatore, che abbiamo conosciuto tramite l’altra socia, Ammy”.

Silvia Sandri: “Ernesto Sirolli da 30 anni si occupa di facilitazione d’impresa e vive in California. È stato lui a presentarmi Silvia Scozzafava che aveva fondato una startup innovativa a vocazione sociale e ha deciso di occuparsi dei crediti di carbonio basati sul biochar. Io sono una permacultrice ed è già da dieci anni che lavoro nel campo della sostenibilità in California. Nel 2018 avevamo cominciato il discorso “Localcarbon” in America e lì ci hanno finanziato e autorizzato a sviluppare un progetto simile nel nostro Paese: “Localcarbon Italia”.

La mia idea è sostanzialmente quella di fornire gratuitamente il biochar alle aziende agricole. Gli agricoltori svolgono un lavoro nobile per tutte le persone del pianeta. Siamo noi che dobbiamo dargli qualche vantaggio, perché loro fanno il lavoro per tutti. In parte lo fa il produttore di biochar, in parte lo fanno loro. Il problema è farli incontrare”.

Ammy Alise Bratten: “Ad ottobre del 2022 Silvia Sandri ha iniziato una collaborazione con il Dott. Vanni Ficola, agronomo esperto della Tecnologia EM, che da anni utilizza con successo il biochar inoculato con i Microrganismi Effettivi EM per la rigenerazione dei terreni agricoli. 
Vanni Ficola, insieme al Dott. Ilario Niboli, gestisce a Brescia la ditta EMITA srl che   produce EM per l’agricoltura.
Ilario Niboli è un imprenditore etico che conosce bene l’importanza del biochar e, venuto a conoscenza della loro iniziativa, ha deciso di sostenere economicamente l’avvio di Localcarbon Italia. Ammy Bratten vi è stata presentata da Vanni Ficola ed Ilario Niboli  in quanto presidente dell’Associazione Italiana dei Microrganismi Effettivi, poco dopo Silvia e Carolina l'hanno invitata a diventare socia fondatrice insieme a loro”.

Che cos’è il credito di carbonio? E il biochar?

Il biochar si crea sottoponendo scarti agricoli legnosi a un processo termico, ovvero si prendono potature, si mettono in una macchina, dove si produce alto calore in carenza di ossigeno. Quindi si carbonizza. Il biochar non è altro che carbone vegetale ad uso agricolo.

Il credito di carbonio è una certificazione negoziabile, ovvero un titolo equivalente ad una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie ad un piano di tutela ambientale realizzato con lo scopo di ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 o altri gas ad effetto serra.

Vendiamo crediti di carbonio alle aziende per finanziare la donazione di biochar agli agricoltori. Questo modello ci consente di creare un ciclo virtuoso di sostenibilità finanziaria che rafforza il nostro impegno. In particolare, offriamo crediti di carbonio alle aziende di tutti i settori che hanno già intrapreso, o intendono intraprendere, un percorso per migliorare il loro impatto ambientale. Queste aziende potrebbero aver ottimizzato i loro processi produttivi e desiderano distinguersi ulteriormente per fare la differenza. La nostra azione è tripla e orientata a livello locale: lavoriamo nel campo del cambiamento climatico, contribuendo non solo alla riduzione delle emissioni di carbonio, ma anche alla cattura di carbonio per affrontare attivamente il problema delle emissioni esistenti. Inoltre, promuoviamo la rigenerazione del suolo per migliorare la salute degli ecosistemi locali, contribuendo così a creare terreni agricoli più fertili e resilienti. Infine, lavoriamo per potenziare la produttività delle aziende agricole italiane, aiutando così a sostenere l’agricoltura locale e sostenibile.

Oggi le imprese sentono il bisogno di agire a tutela dell’ambiente. Ma anche dei propri affari. Secondo voi, sono pronti ad accogliere queste innovazioni sostenibili? È conveniente per loro? E se no cosa si dovrebbe fare?

Essere sostenibili è sempre vantaggioso. La nostra attività si concentra sulla rigenerazione del suolo, una risorsa che non ha prezzo. È di inestimabile valore. Investendo su questi crediti le imprese avranno un impatto diretto sulla preservazione di questa preziosa eredità italiana. Inoltre, si promuovono pratiche agricole rigenerative che producono cibi di alta qualità e contribuiscono alla salute delle persone e alla tradizione culinaria italiana. Infine, l’investimento in Italia per il clima va ben oltre la cattura del carbonio. È una decisione etica e intelligente che riflette una responsabilità verso il futuro del Paese, promuovendo la crescita sostenibile e la prosperità locale.

Come entrate in contatto con le aziende? Come fanno a conoscervi?

Alcuni ci trovano su internet tramite il nostro sito https://localcarbonitalia.org/.

Lavoriamo anche con delle “persone chiave” del settore che ci introducono in delle reti ben avviate, come il marito di Ammy che è agronomo e poi speriamo anche tramite il passaparola: chiediamo, infatti, alle aziende che vogliono potenzialmente acquistare i crediti, di indicare se conoscono qualche altra impresa agricola interessata sul proprio territorio.

Diffondere la conoscenza sull’importanza dei crediti di carbonio risulta per noi fondamentale.

Quali progetti futuri? I vostri auspici?  

Se dovessi ipotizzare il sogno. Ecco, entro i prossimi due anni dovremmo riuscire senza fatica a piazzare tutti i progetti ideati. Abbiamo abbastanza biochar per soddisfare 30 progetti l’anno. Ogni progetto corrisponde a 11 metri cubi di biochar che vanno su un’azienda agricola, per una totale di 300 tonnellate di CO2 sequestrato per centinaia di anni

Con l’agricoltura industriale, attualmente, il terreno è dopato. Le strutture del suolo ormai sono compromesse. All’interno del suolo ci sono 7 tipologie di organismi che devono coesistere in equilibrio per fare in modo che la struttura del terreno possa tenere e possa nutrire le piante che nutrono i microrganismi e che, a loro volta, nutrono le piante. E si è perso tutto ciò. Quindi la rigenerazione del suolo è fondamentale per riportare il terreno in grado di produrre cibo sano, in una condizione sana.

 

Gabriele Nardini, presidente di AGCI Umbria, sulla cooperativa LocalCarbon: “Quando ho conosciuto le ragazze della cooperativa Localcarbon Italia ho fatto inizialmente un po’ fatica a comprendere fino in fondo la novità della loro proposta, dato che avevo sentito parlare di Biochar e di crediti di Carbonio soltanto vagamente. Una volta compreso il loro progetto, sono rimasto talmente colpito che sono diventato il loro primo “fan”! Sono stato contagiato dal loro entusiasmo, dal loro amore genuino per l’ambiente e gli ecosistemi e dall’innovatività assoluta della loro mission. L’attività della cooperativa si innesta perfettamente all’interno delle istanze, sempre più stringenti e indifferibili, della Sostenibilità delle imprese, nel rispetto dei 17 Obiettivi di AGENDA 2030 delle Nazioni Unite. Mi auguro con tutto il cuore che queste ragazze e la loro impresa abbiano un futuro luminoso pieno di meritate realizzazioni, sotto ogni punto di vista, ed AGCI Umbria sarà sempre al loro fianco in questo cammino”.

Letizia Pani, Responsabile Formazione Professionale e Assistenza alle Imprese, sulla cooperativa LocalCarbon:

 “La cooperativa di comunità Localcarbon Italia è proprio l’esempio di come le attività a sostegno dell’ambiente possano produrre lavoro e business. Naturalmente parliamo di modelli di business innovativi, votati al bene comune ed alla tutela delle risorse naturali del nostro pianeta. Grazie ai servizi offerti dalla cooperativa, sempre più imprese potranno ridurre la propria carbon footprint e migliorare il proprio bilancio di sostenibilità, svolgendo tra l’altro un ruolo di supporto alla fertilità dei terreni e, di conseguenza, di sostegno alle attività agricole ecosostenibili. Un aspetto molto importante delle attività svolte dalla cooperativa Localcarbon Italia è quello della Formazione nei confronti degli agricoltori destinatari del Biochar. Questo è molto importante perché sappiamo tutti che ogni forma di innovazione si concretizza e si consolida solo attraverso azioni di formazione e di capacity building. Come Responsabile del Settore Formazione, confermo l’impegno di AGCI Umbria nel sostenere le azioni formative che verranno messe in campo dalla cooperativa verso gli agricoltori. Anche attraverso la ricerca di finanziamenti tramite i Fondi Interprofessionali Paritetici come il nostro Fondo della Cooperazione Fon.Coop”.