BIOLOGICO, TORRIANI (ALLEANZA COOPERATIVE), “NEL PIANO D’AZIONE NAZIONALE SI PUNTI AL SOSTEGNO DELLA DOMANDA E A RAFFORZARE LE FILIERE”
Si è svolto oggi al Ministero dell’Agricoltura un incontro tra una delegazione di cooperative biologiche e il sottosegretario Masaf Luigi D’Eramo
Alla vigilia del via libera definitiva al Piano d’azione nazionale per la produzione biologica previsto per dare attuazione alla legge nazionale sul bio (L.23 del 2022), l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari ha incontrato il sottosegretario al Masaf, Luigi D’Eramo, per fare il punto sulle azioni e sugli strumenti che sono stati inclusi nel piano, ribadendo la necessità “che sia data la priorità a misure che contribuiscano ad aumentare la domanda di prodotti biologici e che rafforzino le filiere”. “Abbiamo ribadito – ha dichiarato il Coordinatore del settore Biologico Francesco Torriani – come abbiamo già fatto nei diversi tavoli di confronto avuti al ministero, la nostra valutazione positiva sul documento, che è stato ben concepito e dettagliato, sottolineando tuttavia l’importanza di individuare delle priorità stabilendo un ordine con diversi tempi di attuazione per le varie attività previste”.
Nel corso dell’incontro, nel quale il presidente Torriani è stato accompagnato da una delegazione di imprese cooperative biologiche operanti in diverse filiere produttive, dal vino alla pasta all’ortofrutta, è stata anche evidenziata l’importanza che si lavori affinché le aziende che usufruiscono dei contributi comunitari a superficie, che sono finalizzati com’è noto a raggiungere l’obiettivo del 25% di superficie biologica entro il 2027 fissato dalla nuova Pac, non escano dal sistema di certificazione del biologico una volta finiti i 5 anni previsti per la conversione. Per scongiurare questo rischio, occorre secondo Torriani, “supportare filiere forti e strutturate, basate sulla capacità di progettazione e innovazione che, in una situazione di crisi economica come quella attuale, garantiscano una maggiore resilienza rispetto alle distorsioni del mercato. Servono quindi organizzazioni efficienti, capaci di redistribuire il valore lungo tutta la filiera per resistere alle distorsioni ed alle speculazioni”.
Tra i temi affrontati nel colloquio con il Sottosegretario D’Eramo, anche la questione delle contaminazioni da fosfiti, che vede l’Italia in una condizione di svantaggio rispetto agli altri Paesi europei. Solo in Italia esistono infatti soglie di contaminazione massima al di sopra delle quali i prodotti bio vengono decertificati. L’Alleanza delle cooperative agroalimentari ha sollecitato un’ulteriore riflessione in merito alla possibilità che tale materia non venga più normata a livello nazionale e che la discussione si riporti a livello comunitario, al fine di poter discutere sul tema alla pari con gli altri Paesi europei.
“Si è trattato di un incontro molto positivo - ha dichiarato Alessio Ciaccasassi, responsabile del settore agroalimentare di AGCI - ed esprimiamo il nostro sincero ringraziamento alle nostre cooperative presenti all’interno della delegazione AGCI. Senza dubbio il biologico è un settore importante e strategico su cui va alzata la soglia di attenzione - ha sottolineato Ciaccasassi - e sul quale non mancheranno altre occasioni di confronto, soprattutto riguardo alla creazione di un nuovo marchio unitario per il bio, così come suggerito dal sottosegretario D’Eramo, che sarà molto utile per fare chiarezza in un settore che è esposto a diversi "equivoci" commerciali o fraintendimenti a danno del consumatore (come l’agricoltura sostenibile, o l’agricoltura a km 0)”.
Nella foto: la delegazione di Alleanza Cooperative Agroalimentari incontra il Sottosegretario Luigi D’Eramo