Riprende il lavoro della Commissione “Donne e Parità” dell’Alleanza delle Cooperative Italiane che si rinnova, ponendosi nuovi obiettivi di crescita e partecipazione, anche a livello Europeo
Si riparte con l’obiettivo di definire le nuove linee programmatiche e progettuali per il 2020. È con questa premessa che ha preso il via l’Assemblea “Donne e Parità” dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, che si è riunita oggi presso il Palazzo della Cooperazione, a Roma.
Un tavolo tutto al femminile in cui le donne cooperatrici ACI, di diversa formazione e provenienza, hanno voluto lanciare un nuovo Coordinamento, discutendo non solo delle problematiche e delle sfide che si affrontano quotidianamente ma anche per contribuire in modo concreto alla partecipazione delle donne nel nostro Paese e a livello europeo.
Ad aprire il dibattito Anna Manca, Presidente della Commissione Donne e Parità dell’Alleanza delle Cooperative Italiane che così ha esordito: “Sono una cooperatrice da quasi 30 anni. Credo fortemente nel ruolo delle donne all’interno del mondo cooperativo e condivido questo pensiero con le mie colleghe delle tre Centrali che costituiscono l’Alleanza. Oggi si riparte con dei grandi rinnovamenti in Commissione, con nuove linee d’azione che riguardano le nostre attività per il prossimo anno”.
Per Annalisa Casino, Presidente della Commissione di Legacoop, “è rilevante stabilire come rinnovare le modalità di partecipazione dei gruppi di lavoro per fare in modo che ci sia una partecipazione più capillare, valorizzando le competenze di ciascuna”.
Sandra Miotto, Presidente della Commissione di AGCI ha sottolineato l’importanza di coinvolgere le cooperative e i territori. Ha, inoltre, messo in luce vari problemi, uno fra tutti quello della conciliazione. Essere mamma lavoratrice non è una colpa, ma una risorsa da tutelare. E, anche se il Governo sta facendo dei passi avanti per sostenere le mamme lavoratrici, purtroppo è ancora troppo poco. Questo si evince da un livello di natalità sempre più basso, dalla disoccupazione femminile più alta rispetto a quella maschile e dal paragone con gli altri Paesi europei in cui la maternità viene considerata una ricchezza da preservare e agevolare rispetto all’Italia che sta agli ultimi posti in classifica.
Un plauso, in tal senso, va al mondo della cooperazione che sostiene l’attività femminile. Basti pensare che le donne costituiscono ben il 60% della compagine lavorativa rendendo ricco il movimento cooperativo italiano.
Durante il dibattito ognuna ha dato il proprio contributo raccontando la propria storia, proponendo progetti, buone partiche, illustrando le proprie eccellenze e ponendo degli obiettivi per migliorare e crescere come Commissione.
Si è discusso di imprenditoria femminile, del contrasto alla violenza di genere soffermandosi in particolare sul tema delle molestie nei luoghi di lavoro, dell’empowerment, della formazione e della comunicazione.
La commissione “Donne e Parità” vuole essere presente anche a livello europeo perché è lì che si discutono le più importanti strategie per il presente e per il futuro, portando avanti uno degli elementi più importanti che è quello dell’uguaglianza di genere in primis all’interno di Cooperatives Europe, il movimento in cui la Commissione si sente ben rappresentata, ma anche all’interno delle Istituzioni europee.