Lunedì, 4 Ottobre, 2021

Storie di Cooperative AGCI - Dalla Lombardia “Bulli e pupe”, l’asilo nido gestito da giovani Cooperatici, unite dall’entusiasmo di lavorare con i bambini

Antoine de Saint-Exupery, ne “Il Piccolo Principe”, scriveva: “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”. La missione di Debora Ballanti, giovane Cooperatrice, Presidente dell’asilo “Bulli e pupe”, aderente ad AGCI Lombardia, è proprio questa: accogliere ed accudire i bambini alimentando e valorizzando in loro ciò che di bello e innato possiedono: il dono della curiosità, dello stupore e della meraviglia con cui guardano il mondo.

Parlare lo stesso linguaggio dei bambini, però, non è facile, ci vuole sensibilità e sana leggerezza. Doti, queste, che dimostrano di avere le giovani professioniste che lavorano in questo asilo nido.

Approfondiamo meglio con la Presidente Ballanti:

“Quando nasce l’asilo nido “Bulli e pupe”, cooperativa aderente ad AGCI Lombardia?”

La struttura nasce precisamente il 17 Giugno del 1994 ed accoglie bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 3 anni. Fino al 2017, anno in cui sono subentrata io insieme ad un’altra socia, l’asilo era gestito da altre colleghe. Il mio attuale ruolo è quello di Presidente della cooperativa la cui sede si trova a Varese. Il nostro asilo è un ambiente sereno e rassicurante per i piccoli. C’è un ingresso con zona accoglienza, in cui i bambini possono avere armadietti e uno spazio personale dove custodire i propri oggetti. Abbiamo una stanza che permette loro di dormire serenamente. Lo spazio per giocare è ampio, ognuno ha la possibilità di utilizzare vari giochi per liberare e stimolare il movimento, il sistema cognitivo e la fantasia. Vi è una zona pranzo con tavolini e seggioline a misura di bambino. Per i più piccoli abbiamo seggioloni che permettono di poter stare a tavola con i compagni più grandi. Disponiamo di bagni, lavandini a misura e di una zona fasciatoio.
La nostra struttura ha una cucina interna, una dispensa adeguata per la conservazione dei cibi e uno spazio esterno in cui, nei giorni di sole, i bambini possono divertirsi e trascorrere il tempo all’aria aperta.

“Come mai questo nome?”

Questo nome è stato dato dalla vecchia gestione. A noi piaceva molto, così l’abbiamo mantenuto. Troviamo sia molto carino, simpatico, quasi fiabesco per i bambini.

“In quanti ci lavorate?”

Siamo sette socie, più una volontaria. Noi educatrici siamo affiancate da una Pedagogista Clinica che segue i bambini nel loro percorso. Infatti i piccoli che accogliamo, sono accompagnati in un cammino di crescita e di sviluppo attraverso attività elaborate appositamente per loro.

“Quanti sono gli iscritti?”

Ne abbiamo 17 dopo aver ripreso, pian piano, a Settembre con i vari step di inserimento.

“Come avete gestito il lavoro con la pandemia?”

Purtroppo è stato difficile perché siamo stati chiusi per un po’ di mesi, secondo le restrizioni causate dal Covid19: da Marzo fino a Giugno 2020 non abbiamo potuto riaprire, ma questo non ci ha impedito di mantenere il contatto con le famiglie e i bambini, attraverso la Dad. Può immaginare quanto sia stato difficile con loro perché molto piccoli. Incredibilmente ci seguivano anche a distanza! Chi aveva i genitori troppo impegnati, faceva più fatica anche se, devo dire, sono stati generalmente bravissimi. Abbiamo continuato a proporre un’attività a settimana, non tutti i giorni. Un tempo limitato ma utile per cercare di rendere meno pesante quel periodo così infausto. Accorciare la distanza che la pandemia ha inevitabilmente provocato in tutti gli ambiti, è stato importante sia per noi ma soprattutto per i bambini. Devo dire che è andata meglio di ogni aspettativa. Alla riapertura ci siamo dovuti adeguare alle norme vigenti e i bambini hanno nuovamente dimostrato una capacità di adattamento straordinaria, forse migliore rispetto agli adulti. Sono stati meravigliosi e comprensivi.

“Sul vostro sito c’è una frase bellissima che recita: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai”. E’ davvero così per voi?”

Questa celebre frase, probabilmente attribuibile a Confucio, si addice perfettamente a me e a tutte le donne con le quali lavoro. Abbiamo studiato e ci siamo specializzate nell’ambito della pedagogia, spinte dalla passione e dall’entusiasmo che ci permette di lavorare in armonia.

“Quali sono i vostri servizi?”

Il nostro nido nasce come un ambiente sociale educativo, ideato per favorire la crescita e la socializzazione attraverso le nostre cure e attenzioni. Promuoviamo lo sviluppo della personalità, garantendo l’ascolto e il rispetto dei bambini nella loro totalità. Un altro obiettivo che ci poniamo è l’acquisizione di un giusto livello di autonomia sempre nel rispetto dei ritmi e dei tempi personali dei bambini, organizziamo attività ricreative e di laboratorio. Tra queste: la musicoterapia, attività svolta con gli strumenti musicali. Insieme ai bimbi si balla, si canta, si seguono delle canzoncine e loro devono riproporle insieme a noi con gli strumenti musicali. Oltre alla musicoterapia, abbiamo anche il laboratorio di pittura, l’orto, l’inglese e le letture di storie.

“Avete anche una mensa?”

La nostra struttura è tenuta a somministrare il pranzo tenendo conto di tutte le norme riguardanti il cibo, pertanto il nostro menù è stato proposto e approvato dall’Asl. L’asilo utilizza un servizio di catering che quotidianamente consegna il cibo per i bambini, considerando le varie e numerose allergie o intolleranze. Teniamo conto di qualsiasi problema alimentare riguardante i piccoli.

“Qualche bel ricordo legato ai bambini?”

Ce ne sono tanti come ad esempio ascoltare le loro parole. E’ capitato, infatti, che qualcuno abbia pronunciato la prima parola di senso compiuto. Spesso siamo state anche le testimoni dei primi passi; ci arrivano piccolissimi che non sanno camminare, che hanno bisogno di noi e li vedi che pian piano spiccano il volo, per noi ogni volta è una grande e indimenticabile emozione!

“Siete solo donne?”

Siamo tutte donne con età compresa dai 27 ai 40 anni. E’ un lavoro che richiede “sensibilità materna”. Abbiamo avuto un maschio, uno stagista, che prima del Covid era venuto qui ed è stato comunque bravissimo, adorabile.

“Cosa vuol dire cooperare e il rapporto con AGCI Lombardia?”

Cooperare vuol dire gestire e portare avanti insieme un progetto, seguendo un unico obiettivo che per noi è il benessere del bambino. Aderiamo con convinzione ad AGCI Lombardia perché riceviamo supporto e momenti di confronto.

“Progetti per il futuro?”

Spero che la nostra cooperativa cresca sempre di più. E’ una piccola cooperativa ma siamo molto uniti, stiamo crescendo insieme con progressi tangibili e concreti.

“Come concilia il lavoro con la famiglia, problema che le donne devono affrontare quotidianamente?”

Essendo giovane ancora non posso toccare con mano il problema della conciliazione lavoro-famiglia. Non ho ancora famiglia, non ho figli, per ora per me è facile gestire la mia vita. Posso affermare però che lavorando nel sistema della cooperazione si riesce a coniugare meglio il tempo, che è più flessibile, soprattutto per le donne che sono mamme e lavoratrici.

In ultimo, voglio evidenziare ancora una volta il ruolo e la collaborazione con la pedagogista. Grazie alla sua esperienza, conoscenza e passione per lo sviluppo dell’infanzia, è in grado di elaborare e progettare percorsi individuali con cui è possibile soddisfare i bisogni dei bambini a livello cognitivo e psicofisico. La sua presenza è utile, inoltre, come consulenza e intervento per ogni difficoltà comportamentale, del linguaggio, motoria, cognitiva e affettiva, anche come sostegno alla genitorialità. Per noi è molto importante, perché abbiamo sempre cercato di instaurare un rapporto di fiducia e dialogo coi genitori, i parenti e tutte le persone che ruotano attorno al bambino. Abbiamo, infatti, più volte proposto dei momenti di condivisione e confronto coi genitori e i bambini, cercando delle soluzioni a un eventuale problema o a presunte difficoltà. La cooperazione è essenziale per lavorare con questi bimbi che, in fondo, fanno rivivere in noi il fanciullo, il “Piccolo Principe” che, purtroppo, da adulti dimentichiamo di avere.

Rassegna stampa
Metropolionline.it
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